venerdì 12 gennaio 2007

Trionfo

Più la fantasia vola veloce e più si discosta dalla realtà!
Oh cuore mio frena i tuoi battiti. Non so quale santo mi protegga ma nessuna benedizione è mai stata più efficace. Salto i preamboli e arrivo al dunque! Ormai i nostri incontri avevano un solo scenario: l'uscita est del centro commerciale nel quale lavoriamo entrambi. Finito di lavorare l'ho accompagnata al nostro palcoscenico personale. Non era il tramonto, ma i fari delle auto in fase di parcheggio illuminavano di rosso i nostri visi. E...in scena. Mi accendo una sigaretta, lei mi chiede l'accendino, non lo porta mai. Le sfioro il palmo con le dita passandole il bic. Ha le mani calde. Non voglio giri di parole e non ne faccio "Mi piaci e spero di piacerti a mia volta. Non sono qui a chiederti impegni. Solo un appuntamento! Voglio parlare con te in un posto diverso da un parcheggio, voglio conoscerti. Questo è il mio numero. Spero lo userai presto. Se non ti sentirò...bhe non ti disturberò più!" E le carezzo una guancia. Lei chiude gli occhi e rigira il viso nel palmo della mia mano!
Mi allontano. La macchina non lontana. Il cellulare pigola. E' un messaggio. "Torna qui, non dire nulla. Dammi un bacio". E mi volto perchè certe cose succedono solo nei sogni e ho paura che sia uno scherzo della mia immaginazione. Invece lei lì, guarda per terra! Mi metto a correre, non fa molto Humphrey Bogart ma non mi importa. Le sono davanti e lei continua a fissare le punte dei piedi. Mi avvicino fino a sentire il profumo dei suoi capelli e le bacio la fronte. Lei alza lo sguardo e io le bacio una guancia. Poi le nostre labbra si sfiorano e il mondo scompare mentre l'abbraccio. Non avevo mai notato quanto fosse piccola e leggera. Lei ride: senza volerlo l'ho alzata da terra di dieci centimetri. La poso e la bacio ancora e ancora. Sa di vaniglia!

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